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INTERVISTE CREATIVE: SECONDA TAPPA!

INTERVISTE CREATIVE: SECONDA TAPPA!

Buongiorno ragazze!

Visto il clamoroso successo dell’articolo precedente, abbiamo deciso di dedicare un secondo capitolo per intervistare altre tre amiche creative. Un elogio all’originalità, che purtroppo non sempre abbonda nel mondo handmade.

La nostra contro risposta si diffonde attraverso storie personali, esperienze riguardo agli esordi e sacrifici intrapresi, nonché consigli di percorso da parte chi ce l’ha fatta. Ciò che si ha in comune è sempre la voglia di mettersi in gioco con nuove sfide, senza mai perdersi d’animo.

Venite con noi a scoprire il punto di vista di altre tre fantastiche amiche creative!

1.Nome, nome attività/blog/negozio/canale social

Sono Elisabetta Parisi, meglio conosciuta sul web come CREAZIONI ELI, ho 48 anni, 3 figli adolescenti e un marito che gira l’Italia per lavoro. La mia pagina Facebook è https://www.facebook.com/CreazioniEli. Il mio Instagram è https://www.instagram.com/elisabettaparisi.creazionieli/. Il mio shop è https://www.misshobby.com/it/negozi/creazioni-eli. Ho anche un blog dedicato alle creazioni, ma orami abbandonato da qualche anno e mi dispiace tanto perché mi piaceva dedicarmici http://creazionieli.blogspot.com/.

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Sono Gabriella Adano, Gabri-millecrocette è il mio blog e La Bottega di DaGaMi la pagina Facebook che ho creato con due mie colleghe.

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Mi chiamo Orietta, conosciuta su Facebook e Instagram come GOri Creazioni e creo, appunto, meraviglie all’uncinetto.

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2.Com’è iniziata la passione per l’handmade?

Elisabetta: Fin da bambina sono appassionata di creatività e ho fondato il mio brand ormai 10 anni fa, quando, dopo aver perso il posto fisso, ho deciso di lavorare da casa per gestire la mia famiglia e sfruttare la mia passione, così come fanno cantanti, ballerini e sportivi. Sono cresciuta tra fili e tessuti perché mia madre è una bravissima sarta e, spesso, da ragazza, la aiutavo. Ma ho subito scoperto che cucire vestiti non era tra le mie corde, così ho iniziato a praticare cucito creativo, ancora prima che si chiamasse così.

Gabriella: Ho iniziato con il punto croce. Non c’era ancora Facebook ecc, ma le riviste come Le Idee di Susanna. Poi, a causa del poco tempo lavorando, ho scoperto, o meglio riscoperto, l’uncinetto imparato alle elementari. Mi sono buttata in un’impresa folle: fare una coperta granny con i fascicoli in edicola, poi YouTube…E ora l’uncinetto è la mia passione. Ovviamente da migliorare.

Orietta: Sono figlia di una sarta, perciò sono cresciuta in mezzo a stoffe, spilli e macchina da cucire. Credo che la creatività ce l’ho nel sangue. Ho iniziato con cucito creativo, con delle bambole porta-sacchetti: ne avrò fatte un centinaio almeno! Ma l’uncinetto è nato all’età di 12/13 anni circa, da una suora fantastica di nome Suor Genoveffa, che riuniva noi ragazze all’oratorio e ci insegnava a uncinettare e ricamare. Quest’ultima non mi riusciva bene, ma l’uncinetto mi è rimasto impresso. Successivamente è arrivato l’anno della stupidera (adolescenza) e ho abbandonato tutto fino a circa 15 anni fa, quando ho scoperto su Facebook i gruppi creativi. Sono corsa da mia mamma (ero già sposata) a recuperare il mio vecchio uncinetto e il primo filato che ho trovato a tiro. Ho provato e…miracolosamente mi ricordavo tutto! Poi, mio marito mi ha fatto conoscere YouTube ed è stata la fine! Il colpo di grazia l’hanno dato i fiori all’uncinetto! In quel periodo ero disoccupata e l’ho preso come ammazza-noia, finché hanno cominciato a chiedermeli in vasetti su commissione. Da lì ho pensato che potesse diventare una cosa seria.

3.Quali sono stati i principali ostacoli iniziali? Hai ricevuto delle critiche?

Elisabetta: Dieci anni fa, quando decisi di fare sul serio, proposi le mie creazioni ai negozi del mio paese, ma dopo tanti rifiuti, accompagnati da un ghigno di superficialità, cominciai a costruire la mia presenza sul web, iniziando da Facebook. La mia famiglia mi ha sempre sostenuta, perché ha sempre percepito la mia determinazione nel raggiungere l’obiettivo di fare della creatività il mio “lavoro serio”.

Gabriella: L’ostacolo è sempre stato il poco tempo e poi la mancanza di materia prima. Ma da quando ho scoperto i negozi online, si salvi chi può! Critiche, che io sappia, nessuna.

Orietta: La difficoltà maggiore è stata essere credibile agli occhi della gente. Ancora oggi l’uncinetto è considerato da vecchie e si fanno solo centrini, ma, per assurdo, non ne ho mai fatto uno. Le critiche sono da parte di mio marito che trova gomitoli ovunque.

4.Qual è stato il tuo primo lavoro?

Elisabetta: Il mio primissimo lavoro è stato un pannello da parete, con tasche, che ho realizzato in serie per regalarlo a cugine e amiche per il Natale, all’età di 15 anni.

Gabriella: Ad uncinetto, una sciarpa granny, diventata enorme con l’unione delle piastrelle a modo mio, da principiante. Ma la conservo con simpatia.

Orietta: Il mio primo lavoro sono stati dei fiorellini su un vasetto degli omogenizzati, ricoperto di stoffa. Ero al settimo cielo quando me li hanno ordinati!

5.Cosa ami di più del tuo lavoro?

Elisabetta: Amo follemente il mio lavoro perché mi consente di essere libera, di spaziare con la fantasia e mi permette di conoscere gente che si fida di me e a cui brillano gli occhi quando ricevono il lavoro finito.

Gabriella: Magari fosse il mio lavoro! Sarebbe un sogno…!

Orietta: Amo far fiori! Adoro vedere lo stupore negli occhi della gente quando vedono le mie orchidee; molti sono convinti che siano fatti a macchina!

6.Dall’idea al progetto: qual è il tuo modus operandi?

Elisabetta: Quando mi viene fatto un ordine, cerco di non riprodurre la creazione che mi è stata commissionata, così pari pari, seppur è un mio progetto, ma propongo alle mie clienti, sempre una piccola variante, affinché l’oggetto possa essere sempre originale e la cosa bella è che tutti accettano. Ormai da parecchi anni, mi occupo per lo più di fiocchi nascita e bomboniere per bebè perché questi due settori sono legati a un evento felice. Prima, invece, facevo tutto quello che era legato al cucito creativo: borse, copri-forno, bambole, ecc, ma così facendo, vendevo poco e lavoravo un sacco, per non parlare della immensa quantità di scorta di materiali che giravano nel mio laboratorio.

Gabriella: Le idee mi vengono in momenti diversi. La famosa lampadina che si accende! E poi disfo e ridisfo e…a volte riesco!

Orietta: Difficilmente copio un progetto; di solito, trovo ispirazione via web, poi cerco di far mia l’idea rendendola unica, diversa da tutte. Non faccio mai due cose uguali e, se succede, qualcosa di diverso c’è sempre. Non mi piace lavorare in serie: ogni mia creazione è unica e personalizzata.

7.Qual è secondo te il segreto dell’originalità?

Elisabetta: Io non trascorro troppo tempo a pensare come essere originale, perché mi sono allenata a prendere spunto per i miei progetti da settori lontani dal cucito creativo, così non corro il rischio di copiare e il risultato è sempre unico.

Gabriella: L’ispirazione del momento; a me aiuta molto la natura. Magari una passeggiata nel bosco mi fa venire in mente un’idea creativa!

Orietta: Bella domanda! Io ci sono arrivata a tappe, cercando la mia strada. Molte sono state impraticabili.

8.Che consigli daresti a chi vorrebbe intraprendere la tua stessa attività?

Elisabetta: Consiglio a tutte coloro che vogliano intraprendere il mestiere di artigiana/creativa, di focalizzarsi su un solo settore, affinché si possano ottenere dei buoni risultati in termini di prodotti, vendite e successo.

Gabriella: Direi il mio hobby, più che attività. Un consiglio: provare se fa per voi. Se filo e uncinetto corrono, allora via! E poi seguire chi li fa, magari dal vivo. È una marcia in più per imparare.

Orietta: Essere te stessa. Non essere mai la fotocopia di qualcuno!

9.Ti è mai capitato di subire dei comportamenti scorretti dalla concorrenza? Se sì, che consigli daresti alla luce della tua esperienza?

Elisabetta: Come in tutti i settori, anche nel nostro si incontrano un sacco di persone scorrette, ora ho imparato a non farmi tirare dentro le polemiche e a non farmi rovinare la giornata da loro: il mio tempo preferisco impiegarlo in azioni e pensieri che mi portino benefici. Purtroppo, è difficile tutelare la maternità di un’idea e pubblicando in rete spesso si viene copiati, ma il mio motto è diventato: “Chi se ne importa!”.

Gabriella: Non penso di avere concorrenza. Inoltre, secondo me bisogna andare avanti con le creazioni e non guardare a chi fa o copia. L’originalità si ha dentro!

Orietta: Non so se sia stato scorretto, ma mi ha fatto sorridere molto: avevo visto un modello di borsa nel web e l’avevo riprodotta in versione mini. Settimane dopo ho rivisto la mia idea da qualcuna, spacciandola per una novità come se fosse partita da lei. Peccato che avevo il suo “mi piace” sul mio post! Ma non ho detto nulla, ho lasciato correre e me ne sono fregata. Non valeva la pena discutere.

10.Qual è stato il progetto più difficile?

Elisabetta: La parte più impegnativa della nostra attività, secondo me, è riuscire a trasformarlo in lavoro, farsi conoscere e pubblicizzare i nostri prodotti. Nel tempo ho studiato tanto, testato strategie in prima persona e ottimizzato quelle che mi hanno portato risultati. E già da qualche anno, aiuto la mie colleghe artigiane/creative a trasformare la proprio attività in lavoro attraverso consulenze e percorsi. Ho dato a questo progetto il nome di Fatto a mano in un click. Sul mio sito troverete il blog con tanti utili consigli, la sezione “lavora come me” e una guida gratuita da scaricare, cliccate qui https://elisabettaparisi.net/. Su Instagram mi trovate qui https://instagram.com/fattoamano.inunclick?utm_medium=copy_link. Su fb ho pagina https://www.facebook.com/fattoamanoinunclickEli e gruppo in cui siete tutte invitate https://www.facebook.com/groups/2003105143308145.

Gabriella: Per ora nessuno, dato che faccio cose semplici per non fare danni :P

Orietta: Niente è facile o difficile se ami quello che fai. Sono testarda e se mi metto in testa una cosa, devo riuscire a farla a costo di impiegarci un secolo!

11.Qual è il progetto che più ti rappresenta? (anche con foto)

Elisabetta: Auguro a ognuna delle lettrici di questo blog di coronare il proprio sogno di trasformare la propria attività creativa in lavoro e il mio suggerimento, per iniziare è di sostituire la parola sogno con obiettivo/progetto: così potrà realizzarsi!!

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Gabriella: La mia coperta granny, realizzata in un po’ di anni, forse tre, dove ci sono stati momenti facili e difficili. C’è una piccola parte della mia vita in quelle mattonelle…

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Orietta: Come ho detto prima, amo fare i fiori. Li trovo stupendi, sono stati i miei primi ordini e non posso non esserne fiera. Le orchidee sono le mie preferite!

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Tre creative per altrettante storie interessanti, attraverso le quali il proprio hobby/lavoro viene espresso in maniera sempre unica e originale. In ogni manufatto ognuna inserisce una parte di sé stessa e per questo ogni prodotto handmade acquisisce valore inestimabile.

Vi ricordo che ogni sito riportato sopra è linkabile, quindi vi basterà cliccarci sopra per scoprire le pagine appartenenti a ciascuna amica creativa. Lo stesso vale per l'articolo precedente

Alla prossima!

Julia

 

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